Spaccarotella colpevole, ma Sandri non è un angelo

Spaccarotella colpevole, ma Sandri non è un angelo

Alla fine la giustizia ha mosso il primo passo, e la morte di Gabriele Sandri, Gabo per gli amici, è stata derubricata da omicidio volontario a omicidio colposo in primo grado. La differenza non è poca in termini di responsabilità del soggetto giudicato e per la pena inflitta, decisamente più lieve.

Il giudice dopo aver preso visione delle perizie balistiche ha optato per l’involontarietà del gesto dell’agente Spaccarotella, riconoscendone però l’imperizia e la sconsideratezza del gesto dell’agente, fino ad oggi incensurato.

Rispetto e non commento la sentenza, chi ha dovuto prendere una decisione lo ha fatto in un clima oggettivamente teso, con gli ultras della Lazio a fare capannello;  e capisco il dolore e la voglia di giustizia del padre e dei suoi cari, ma non quando sconfina nella sete di vendetta a tutti i costi. Sembra scontato dirlo ma la pena non deve essere esemplare, ma bensì essere giusta appunto.

La mia personale convinzione è che si sia trattato di una tragica fatalità. I poliziotti che devono andare in assetto di guerra per garantire la sicurezza ai cittadini sono sempre vicini al “gesto fatale”, figuriamoci quando le guerre urbane non hanno più una zona delimitata come lo stadio (troppo sorvegliato) ma iniziano con scontri in autogrill a chilometri di distanza.

A volte la fatalità però può venire forzata da tanti fattori, non solo esterni. Io ad esempio non faccio invasioni di campo, non faccio agguati negli autogrill e non vado in giro con dei sampietrini in tasca.

E da come avrete già capito sono ancora vivo.

5 comments

comments user
Damiano

Hai concluso l’articolo con la stessa frase che ho detto oggi a mio padre: fino a prova contraria non capita tutti i giorni di beccarsi una pallottola al distributore di benzina e, con tutto il rispetto per Sandri, non credo che stesse in carovana con un gruppo di salesiani venuti a Roma per l’udienza col Papa.
L’equazione è semplice:

niente casino all’autogrill=nessun poliziotto che spara

comments user
Rudy Basilico Turturro

La sentenza mi pare giusta. Non è omicidio volontario. Ma un poliziotto dovrebbe usare l’arma sono come ultima risorsa.
Brutto spettacolo le urla che hanno accolto la decisione dei giudici.

comments user
NIto

La sentenza e’ giusta..non ho mai creduto all’omicidio volontario..anche se forse il poliziotto ha sparato con troppa leggerezza..
Damiano la tua equazione pero’ forse e’ troppo semplice..dalle ricostruzioni che ho letto pare che lui fosse in macchina con amici e non parte attiva nella rissa..
Puo’ capitare di ritrovarsi in mezzo una “guerra” e rimanerci in mezzo..il confine tra esserci volontariamente e per caso e’ molto labile..una pausa in un autogrill ci puo’ stare..
La tua equazione e’ troppo semplice..io proverei con una di secondo grado a 2 incognite almeno 😉
Sicuramente il tipo non era un santo e son vergognosi gli ultras che chiedono giustizia divina..da tipi che spaccano stadi e non permettono a noi “normali” di vedere le partite non accetto certo lezioni di diritto..

comments user
Fabio

appena i vostri figli andranno a vedere una partita, seduti sul sedile di dietro in una macchina di amici, verranno uccisi da un “poliziotto” che crede di essere Callaghan e che prende bene la mira per non sbagliare e fargli saltare le cervella, ecco, appena succede venite quì a vedere cosa avete scritto….

comments user
Martin Sileno

se i miei amici hanno dei bastoni in macchina e sono reduci da un agguato io le loro difese non le prendo, mi spiace. Ma questo non vuol dire che il poliziotto sia innocente sia chiaro, infatti è stato condannato secondo il nostro ordinamento giuridico, il quale sarà pure fallace e miope, ma rimane pur sempre anni luce distante dal concetto di giustizia che hanno gli ultrà

Commento all'articolo